Le prime mappe tattili della storia

Le mappe “tattili” cartografiche del popolo Inuit della Groenlandia.
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Estratto dal numero di settembre 1933 di "Popular Science".

Gli Inuit sono gli originari abitanti delle regioni costiere artiche e subartiche dell’America settentrionale e della punta nord orientale della Siberia. Le principali fonti di sostentamento per questo popolo sono state per molti secoli, la caccia, e soprattutto la pesca. Come ogni popolo costiero, per navigare lungo le frastagliate coste del loro territorio, avevano bisogno di mappe cartografiche. Gli Inuit scolpivano le mappe su legno, al contrario delle tradizionali mappe realizzate su carta, in modo che potessero essere delle vere e proprie mappe tattili,  leggibili anche durante le lunghe notti polari.

Le mappe tattili hanno dei contorni molto evidenti, per consentire a coloro che le utilizzavano di usare il solo tatto. Gli Inuit probabilmente le tenevano dentro i guanti e riuscivano con le dita ad avere il controllo della posizione sulla linea costiera. In più essendo le mappe tattili realizzate in legno, in caso di caduta accidentale delle stesse in acqua, potevano essere facilmente recuperate.

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Le tre mappe tattili di legno rappresentano il percorso da Sermiligaaq a Kangertittivatsiaq, sulla costa orientale della Groenlandia.

Le mappe tattili in legno rappresentano il percorso da Sermiligaaq a Kangertittivatsiaq, sulla costa orientale della Groenlandia. La mappa tattile a destra, stretta e lunga, mostra le isole lungo la costa, mentre la mappa al centro mostra la terraferma. La mappa tattile a sinistra, la più grande delle tre, mostra la penisola tra i fiordi Sermiligaaq e Kangertivartikajik.

Nel 1880 Gustav Holm, esploratore danese, durante una spedizione sulla costa di Ammassalik, nella Groenlandia orientale, incontrò la popolazione nativa e ricevette da questi ultimi le mappe tattili in legno. Holm a l suo rientro in Danimarca, donò le mappe tattili al Museo Nazionale di Copenhagen, dove rimasero fino alla metà degli anni ’60, quando furono trasferite al Museo Nazionale della Groenlandia, a Nuuk.

Per chi volesse saperne di più può approfondire l’argomento, in maniera accademica,  nel libro The History of Cartography, Volume 2, Book 3: Cartography in the Traditional African, American, Arctic, Australian, and Pacific Societies”

 

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