Coronavirus l’appello dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti: Mancano volontari per l’acquisto di cibo e medicine.

A lanciare l’allarme è l’Unione italiana Ciechi e Ipovedenti (Uici), oltre 360 mila ciechi e oltre un milione e mezzo di ipovedenti, rischiano l’isolamento a causa della mancanza di volontari per l’emergenza legata al nuovo coronavirus Covid-19.
unione italiana ciechi e ipovedenti

La disabilità visiva non consente a queste persone di rispettare sempre la distanza di sicurezza dagli altri e costrette dai DPCM emanati a seguito dell’epidemia del coronavirus  a restare a casa, prive però di “assistenza di volontari a supporto”. Per questo Uici chiede “l’assistenza obbligatoria” e la creazione di una  “unità di supporto permanente e stanziare risorse per le associazioni che stanno facendo fronte all’emergenza”. Questo per sopperire alle necessità di spesa, farmaci, cure o accompagnamento al lavoro (per chi non può lavorare da casa). Le misure in parte previste nel Decreto-legge 14/2020 debbono essere rafforzate e rese obbligatorie, stabilendo il dovere, e non la facoltà per gli enti locali di fornire assistenza e supporto alle persone in condizione di disabilità”.

Nell’appello il presidente dell’Unione italiana Ciechi e Ipovedenti Mario Barbuto evidenzia che “Le emergenze sanitarie richiedono misure drastiche” ma dichiara che L’Uici è “a disposizione delle istituzioni per individuare e attuare insieme le giuste soluzioni” continua ”sarebbe decisivo istituire un’unità di coordinamento permanente, d’intesa con le associazioni, deputata alla gestione quotidiana e identificazione dei bisogni delle persone con disabilità. Altrettanto fondamentale lo stanziamento di risorse dedicate sia per le associazioni sia per voucher erogati dallo Stato dei quali fruire per il necessario supporto dei volontari che oggi mancano”.

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